“Ricordare per non
dimenticare, ricordare per non ripetere”
“Voi che vivete sicuri nelle
vostre tiepide case, voi che trovate tornando a sera il cibo caldo e visi amici: Considerate
se questo è un uomo, che lavora nel fango, che non conosce pace, che lotta per
un pezzo di pane, che muore per un sì o per un no. ...”
“Se
questo è un uomo”, Primo Levi, 1947
In
questa importante ricorrenza internazionale che commemora le vittime
dell’olocausto, Origgio Democratica coglie l’occasione per ribadire che si
oppone con grande determinazione a tutti i rigurgiti neofascisti e agli episodi
di razzismo e violenza che stanno percorrendo l’Italia e l'Europa nell’ultimo
periodo e si auspica, per le generazioni future, che la libertà di pensiero e
di parola, conquistata a caro prezzo di vite umane con la fine della guerra, ci
consenta di gridare a gran voce che dobbiamo imparare dagli errori del passato
perché gli stessi non siano mai più ripetuti!
A proposito di fascismi vecchi e nuovi:
troppo facile ridurre il pensiero ad un semplice “non ci riguardano”.
Troppo facile nascondersi dietro al
menefreghismo di chi non se ne interessa o pensa che i problemi siano altri.
Chi non si schiera è complice.
“Odio gli indifferenti. Credo
che vivere vuol dire essere partigiani. Non possono esistere i solamente
uomini, gli estranei alla città. Chi vive veramente non può non essere cittadino,
e parteggiare. Indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è
vita. Perciò odio gli indifferenti. L’indifferenza è il peso morto della
storia”.
“Contro gli indifferenti”, Antonio
Gramsci, 1917
Crediamo
che le parole “non ci riguardano” nascondano ben più del loro semplice
significato; occorre opporsi a certe fazioni politiche che riaccendono
vecchi ricordi sulla pelle di chi li ha vissuti e ne ha tramandato il dolore.
Smascherare il fascismo e puntare il dito su ognuna delle sue nuove forme, ogni
giorno e in tutte le occasioni, ci permette di ricordare che il fascismo in
abiti civili è ancora intorno a noi.
La
voce che sentiamo non è solo di semplici giovani esaltati ma è anche di uomini
di governo senza memoria! Le loro idee non si esprimono solo attraverso vecchi
e nuovi slogan, ma si traducono in violenza e istigazione alla violenza contro
le fasce più deboli e disagiate della popolazione. Populisti, xenofobi,
identitari ... i nuovi fascisti del terzo millennio fomentano l'odio razziale
contro chi, ai loro occhi, è colpevole per l'attuale crisi economica. Quel
mondo che per anni è stato confinato tra la cronaca nera e il folclore
politico, a metà tra le risse di strada e lugubri manifesti, sta diventando un
pericolo e va contrastato in ogni sua forma.
Ricordiamo a tal proposito alcuni recenti
episodi di cronaca: a Danzica il sindaco Pawel Adamowicz, un europeista,
democratico e umanista è stato assassinato. “Sono un europeo, fiero di Danzica,
città aperta delle mie radici, non chiuderò mai la porta a chi crea, a chi
lavora, a chi critica e a chi fugge dalle guerre”, era il suo motto.
Dopo Jo Cox, parlamentare britannica, un
altro esponente politico, impegnato per i diritti umani e civili, ha perso la
vita nell'esercizio delle proprie funzioni. Il vento gelido dell’odio spira in
Europa. Un odio seminato dalla destra razzista, antieuropea, sovranista.
A Roma, un grave atto di violenza
neofascista perpetrato contro un giornalista e un fotografo
dell'Espresso. Una violenza indegna di uno Stato democratico, che non può
accettare la presenza di gruppi politici neo - fascisti che si rifanno
sfacciatamente al Ventennio.
Condanniamo duramente l’inqualificabile aggressione
alle persone, alla libertà di stampa e di pensiero. Continueremo a denunciare
qualsiasi deriva fascista e con la stessa forza condanniamo il trattamento discriminatorio e antidemocratico che l'Italia e l'Europa
riservano ai migranti.
Oggi non è più tempo di tacere, è tempo
di prendere una posizione perché ogni esitazione potrebbe mettere a rischio le
grandi conquiste culturali del secondo dopoguerra. La cooperazione
internazionale, la democrazia, l'integrazione, la tolleranza non possono essere
valori negoziabili.
Noi di Origgio Democratica, riteniamo con convinzione che tutto ciò ci
riguardi profondamente.
Lo dobbiamo a chi verrà dopo di noi!